venerdì 22 aprile 2011

Noccioline

Un'intera pagina di necrologie sul Corriere della Sera ha dato la misura dell'importanza e della popolarità di Pietro Ferrero, l' industriale della Nutella scomparso repentinamente. Confesso di aver sottovalutato per anni l'importanza della crema spalmabile, sebbene anche i miei figli siano cresciuti "a pane e Nutella". Mi sono ricreduto da quando ho incontrato un mio compagno di gioventù. Non lo vedevo da anni, ma di lui sapevo tutto attraverso i giornali: aveva iniziato allo sportello di una banca, poi, via via, scalando le cariche, era arrivato al vertice di un grande istituto bancario. Fatti i convenevoli, mi congratulai con lui per la carriera, ma mi rispose: "Lascia perdere, sono andato in pensione". La buttai sul ridere: "Immagino che ti abbiano coperto d'oro, le liquidazioni dei banchieri sono leggendarie...". "E' vero - ammise - ma so già che cosa ne farò". A quel punto pensai: "Stai a vedere che mi dà una dritta su qualche titolo destinato a salire". Invece l'amico mi disse: "Ho già avvistato il noccioleto che fa per me. Sto andando a fare il compromesso". "Noccioleto?". "Certo, hai presente la Nutella? Per farla ci vogliono le nocciole e quelli della fabbrica comprano in anticipo la produzione. E' una rendita sicurissima, altro che Fiat". Gli americani che chiamano noccioline (nuts) le sciocchezze non capiscono proprio niente.

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