martedì 22 maggio 2012

Il conto

Un amico racconta: "Vado al supermercato, prendo poche cose, le dispongo sul tapis roulant della cassa e metto davanti e dietro due barre distanziatrici. Il cassiere è un principiante, agitatissimo. Chiede in continuazione consigli ai colleghi. Quando viene il mio turno mi vedo arrivare, oltre alla mia roba,  altri prodotti. Dico "Alt, queste cose non sono mie". Il cassiere protesta: "Non c'era il distanziatore!". Interviene la signora in coda subito dopo di me: "L'ho tolto io, mi serviva spazio...". Il cassiere chiama il capoturno che arriva con la chiave della cassa, brontolando: "Dài, fai lo storno: no, non così, devi schiacciare il tasto ogni volta. Ricomincia...". I barattoli da stornare passano davanti al lettore ottico tre o quattro volte. Alla fine, ecco il conto: quindici euro e quaranta centesimi. Pago, ma controllo lo scontrino: in realtà la mia roba costava poco più di sette euro. A quel punto mi dico: "Questo cassiere è certamente in prova, chissà che fatica ha fatto a trovare un lavoro. Se pianto la grana, magari non lo confermano. Ne vale la pena per otto euro? Proprio no". Così me ne sono andato e ho pure sorriso alla candida signora che mi aveva messo nei guai". E' una storia dei tempi bui, che fanno venire anche questi scrupoli.       

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