sabato 27 dicembre 2008

Settecento a due

Al vecchio idolo di Genova, Fabrizio De André, si è affiancata una nuova icona ligustica, il calciatore Antonio Cassano, delizia del popolo blucerchiato. Se fossero vissuti contemporaneamente avrebbero avuto in comune il volto segnato da un cospicuo passaggio dell'acne giovanile, una tendenza a uscire dalle regole e una certa stima per gli amori che non impegnano il sentimento o, al massimo, lo coinvolgono per il tempo di una fermata d'autobus. Le settecento donne che il calciatore dichiara di aver avuto non sono state certo protagoniste delle classiche "nove settimane e mezzo" che, da quando è uscito il film, costituiscono il periodo strettamente necessario per dare un minimo di coinvolgimento a un rapporto, allontanando il sospetto del mercimonio: se così stessero le cose, occorrerebbe infatti ammettere, per Cassano, una ventennale presenza sulla breccia, un'iniziazione ai tempi dell'asilo e una serie infinita di partite giocate sulle ginocchia. Di fronte al risorto Casanova, il rimpianto De André, con tutta la sua chitarra, fa la figura della matricola. Orbato di Marinella, gli si accreditano, così a memoria, due soli amori corsari, forse soltanto letterari: la celeberrima Bocca di Rosa e la "graziosa" di via del Campo. Gli riuscì di superare quel Piero che giace sepolto in un campo di grano ma non seppe o non volle emulare Carlo Martello. Intanto, però, De André avrà la sua apoteosi al Palazzo Ducale di Genova in una mostra che durerà da gennaio a maggio, mentre Cassano, nello stesso periodo, dovrà accontentarsi degli applausi, a pause quindicinali, della gradinata Sud. Certe volte non basta neppure una vittoria per settecento a due.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Diamo tempo al tempo e anche Cassano avrà una mostra al Ducale tutta per sé. Sempre che non ce lo vendiamo per fare cassa...

Anonimo ha detto...

"Spettegola" riporta la notizia così: all’ età di 26 anni Cassano fa un resoconto delle sue avventure sessuali, arrivando a contare più di 600 conquiste. (...) Il calciatore racconta anche alcuni particolari delle sue prestazioni. Dopo le sue performance, il cameriere dell’ hotel in cui stava portava ad Antonio ben quattro cornetti, per fargli recuperare tutte le energie sprecate.

Trovo Cassano un vero signore; mi ha colpito molto la parola "sprecate", spero condivisa dalle fanciulle in questione. Per quanto riguarda Fabrizio De André, l'unico albergo che ricordo è l'Hotel Supramonte, decisamente molto meno confortevole. Ma, come del resto lui stesso profeticamente ha concluso circa questo confronto, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior...

Unknown ha detto...

Definire Cassano "letame" è un vero abominio. Dribblare con i piedi è più difficile che strimpellare giri di do sulla chitarra. Senza contare che è moolto più simpatico di De André!