venerdì 11 settembre 2009
La televisione
Di chi parlare se non di Mike? Quando cominciò "Lascia o raddoppia" nel mio caseggiato c'era un solo televisore, quello della mia dirimpettaia Mercedes, con la quale avevo un rapporto particolare di amicizia: portavo infatti quasi ogni giorno la sua cagna pointer, Clea, a fare grandi corse su per i monti alle spalle della città. Ero quindi invitato d'onore, con madre e sorella, al quiz del giovedì, che, per la verità, non m'interessava gran che. Dopo le prime meraviglie di fronte a concorrenti che sembravano pozzi di scienza, avevo infatti scoperto che per ogni materia c'era un libro che faceva testo in caso di controversia; ne avevo dedotto che le domande venivano tratte logicamente da quel libro e che era quindi sufficiente memorizzare quel volume per essere sicuri di azzeccare le risposte. Scoperto il meccanismo, l'interesse era rimasto quasi totalmente affidato all'originalità dei concorrenti, che non sempre raggiungevano i livelli di simpatia toccati dal "dandy" Marianini, vero mattatore del teleschermo. Finito il quiz, Mercedes avrebbe volentieri spento la Tv per andare a dormire, ma io facevo finta di nulla e dimostravo grande interesse per il telegiornale: sapevo che alla fine avrebbero fatto vedere i gol di una delle più recenti partite di serie A. Quella sì che era una ghiottissima novità, la dimostrazione che la Tv ci avrebbe davvero cambiata la vita.
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