lunedì 5 luglio 2010

Giuffré

Con Aldo Giuffré (scomparso l'altro giorno) ebbi un breve incontro - anzi, scontro - nel 1953, all'uscita degli artisti dietro al teatro Augustus. Si rappresentava "Attanasio cavallo vanesio" e io, studente con pochi quattrini, ero riuscito a infilarmi in sala grazie a un biglietto di favore ricevuto dal capo claque. Rascel era in perfetta forma e raccolse un sacco di applausi, tanto da rendere superfluo il mio apporto mercenario al successo; potei quindi distrarmi nella contemplazione delle ballerine e di una subrettina, di nome Giulia, assai seducente. Finita la rappresentazione, mi appostai all'uscita degli artisti per raccogliere qualche autografo. La Giulia uscì, mi firmò il tesserino da studente (lo conservo ancora) e si fermò a chiacchierare: evidentemente avevo un'aria del tutto innocua. Non la pensò così Aldo Giuffré, che non faceva parte del cast e quindi era all'Augustus come supporter (di Giulia?). Sbucando dalla porticina, notò subito lo scambio di battute tra me e la soubrette e attaccò una filippica sulle ragazze dello spettacolo che andavano protette dai male intenzionati e sul suo dovere d'intervenire. Gli dissi sorridendo: "Signor Giuffré, non sarà per caso geloso?". Mi squadrò con una severità degna di Eduardo de Filippo e sillabò: "Guaglio', sparisci!". Sparii.

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