lunedì 10 novembre 2008

Pesso prima bon

Il gioco delle figurine era fondamentale per noi ragazzi. Si tiravano verso un muro infilandole tra due dita e chi più si avvicinava aveva la precedenza nella fase successiva. Si raccoglievano le figurine lanciate, si appoggiavano al muro e si lasciava che sfarfallassero verso il basso. Chi era di turno nella scelta diceva testa o croce e prendeva le figurine che cadevano nel modo da lui scelto. Qui cominciava il contenzioso: se le figurine erano cadute a piombo invece di sfarfallare oppure se si erano sovrapposte nella caduta si poteva reclamare l'annullamento e la ripetizione del lancio. Se, tuttavia, durante il volo, qualcuno gridava "Pesso prima bon tersa pela" ogni reclamo veniva precluso e il lancio era valido a tutti gli effetti. Che cosa significasse la frase magica nessono lo sapeva ma tutti si adeguavano. Oggi che c'è la crisi della giustizia per i processi troppo lunghi, si potrebbe pensare a una soluzione del genere: il presidente del tribunale di primo grado legge la sentenza e poi dice: "Pesso prima bon tersa pela" . In tal modo il verdetto diviene immediato e definitivo come il fischio di un arbitro di calcio. S'inventerà magari un appello televisivo come quello di Biscardi, ma non avrà alcuna efficacia pratica.

Nessun commento: