martedì 13 gennaio 2009

L'alpino Will Smith

Da ragazzo mi arrampicavo con gli amici verso la Madonna della Guardia scandendo il passo sulle note del "testamento del capitano", una canzone alpina della prima guerra mondiale. Aveva il ritmo giusto e raccontava la storia di un capitano morente che chiedeva di dividere il suo corpo in cinque pezzi, da inviare alla patria, al battaglione, alla madre, alla fidanzata e anche alle montagne "che lo fioriscano di rose e fior". La canzone mi è ritornata in mente quando ho letto la trama del nuovo film di Muccino "Sette anime": una vicenda drammatica che vede il protagonista, Will Smith, destinare sette parti del suo corpo ad altrettante persone bisognose di un trapianto. Incuriosito dalla parziale coincidenza del tema ho fatto un po' di ricerche e ho scoperto che l'idea del dono del proprio cadavere fatto a pezzi risale addirittura al 1528, quando fu composta la ballata "Il testamento del marchese di Saluzzo". In questo antico canto, raccolto da Costantino Nigra, il moribondo destinava la sua testa alla madre, il cuore alla fidanzata e il resto del corpo, diviso in due parti, al Saluzzese e al Monferrato. A quei tempi era un'idea preromantica con risvolti macabri, ai nostri giorni è divenuta una scelta razionale e soprattutto utile.

1 commento:

marta ha detto...

Sono d'accordo. Non si è mai più parlato del famoso tesserino col quale si dava il proprio assenso alla donazione di organi. Io ce l'ho, compilato e un po' ciancicato, nel portafogli. Ma mi domando se la cosa abbia attecchito davvero e se siano in molti a portarselo dietro. Materia per un'investigazione...