venerdì 30 gennaio 2009

Sedere e stivali

Ci fu un tempo in cui il bello e il buono erano strettamente legati fra loro. Poi Lucifero, l'angelo più bello del Paradiso, si ribellò e fu buttato fuori da ciò che era buono, come uno Zidane qualsiasi. Da quel momento non ci sono più state certezze; in compenso l'uomo ha acquisito il diritto di giudicare bella anche una cosa che fa a pugni con i principi morali. Meditavo su questa contraddizione osservando una fotografia di Tom Cruise in divisa nazista: lui è un bell'uomo, ma bisogna ammettere che la giubba di Von Stauffenberg aumenta di molto la sua venustà. Quella tenuta così calzante è stata una calamita irresistibile anche per molti altri attori di sicura fede democratica: cito al volo Richard Burton e Clint Eastwood. Persino Curd Jurgens, superstite dei campi di concentramento nazisti, nei suoi ruoli cinematografici sembrava nato con l'odiata divisa indosso, era un vero commilitone di quell'ufficiale hitleriano che Sven Hassel definiva beffardamente "sedere e stivali". Per fortuna, a dispetto di Lucifero, il fastidioso dissidio tra morale ed estetica non è perenne: a rimettere i valori a posto può provvedere un'uniforme ancora più bella, quella tutta bianca della marina Usa, magari indossata da Steven Seagall.

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