mercoledì 7 gennaio 2009

Questione d'incomincio

Nessun vocabolario degno di tal nome registra il sostantivo "incomincio". I cronisti d'antan sanno tuttavia che cosa significhi: era usato nelle redazioni per indicare l'inizio di un articolo, la frasetta introduttiva che doveva indurre il lettore a non abbandonare il colonnino capitato sott'occhio. Certe volte l'incomincio era più attraente del titolo, altre cedeva invece alla frase fatta, all'ovvietà: ad esempio, per una nevicata come quella di oggi, si scriveva, per commuovere le vecchie signore: "E' arrivata la bianca visitatrice". Chi inventò la parola "incomincio"? Pare che sia stato un cronista del Decimonono degli anni Quaranta, afflitto dal complesso della pagina bianca: quando doveva scrivere un articolo passava di collega in collega implorando: "Mi fai l'incomincio?". Ottenuta la frasetta iniziale andava avanti come un treno, perché era un giornalista diligente e bene informato. Una volta si fece coraggio e decise che l'incomincio l'avrebbe scritto lui: la redazione, attonita, seguiva le sue mosse. Infilò un foglio nel rullo della Remington, batté brevemente sui tasti e subito appallottolò la pagina. La scena si ripeté per una decina di volte, poi il cronista si arrese e ritornò all'antica implorazione: "Mi fai l'incomincio?". Qualcuno raccolse le pagine spiegazzate per scoprire cosa mai avesse scritto il collega: per dieci volte aveva ripetuto "Che non mi venga l'uzzolo di...". Provate voi ad andare avanti, se ci riuscite.

1 commento:

Unknown ha detto...

"Mi raccomando l'incomincio" è rimasto uno dei fari che illuminano (si fa per dire) il mio lavoro da ormai vent'anni... oltre a diversi altri consigli utili dei quali spero scriverai in futuro!