sabato 24 ottobre 2009

Due fischi

Quindici giorni fa non avrei scommesso un soldo sul futuro dello stadio Ferraris: ora, invece si profila la salvezza. In famiglia siamo contentissimi: mia moglie, da bambina, vedeva il campo (e la partita) dal terrazzo di casa, io ho avuto l'onore di calcare lo storico prato come arbitro di incontri minori e come segnalinee in confronti tra squadre più importanti. Sono anche titolare di un piccolo record: ho arbitrato, sul Ferraris, l'ultima partita con i due fischi. Mi spiego: una volta l'arbitro interrompeva il gioco con un fischio e lo faceva ricominciare con un altro sibilo. Poi la Federazione, mi pare nel 1951 o 1952, decise che un fischio solo bastava, tranne che per il calcio di rigore. Tutti gli arbitri si adeguarono, tranne me, che stavo lavorando fuori Genova e non avevo letto i giornali. Così, quando ricevetti la lettera con l'incarico di dirigere l'incontro minore che precedeva sempre la partita di serie A, andai e arbitrai con i due fischi. Il pubblico, molto più aggiornato di me, mi gridava di tutto e io non capivo il perché degli insulti. Spiegato l'arcano a fine partita, ci rimasi male. Adesso, però, mi tengo stretto il record: finirò in un museo?

1 commento:

isabella ha detto...

E l'arbitro deluso cambiò mestiere, fu assunto come pubblicitario alla Nestlé e inventò il celebre slogan del Maxibon "Two is megl che Uan"