venerdì 18 dicembre 2009
Il cartellino
Il presidente della Repubblica Napolitano ha esortato a continuare a cercare "qualsiasi frammento di verità" sulla strage di piazza Fontana: evidentemente, al di là delle dichiarazioni ufficiali, non tutto è stato accertato come si vorrebbe far credere. Ho letto, anno dopo anno, centinaia di articoli e libri sul terribile massacro, per poter scriverne a mia volta sul "Decimonono"; qualcosa, quindi, ne so. C' è un punto che considero cruciale e che le inchieste non hanno chiarito, quello delle borse di fabbricazione tedesca usate per gli attentati a Milano e a Roma. Ci sono altissime probabilità che quelle borse fossero le stesse che uno sconosciuto aveva acquistato a Padova (regno di Freda e Ventura) nella valigeria Duomo. Marca identica, meno certa la corrispondenza dei colori. C'era la possibilità di raggiungere la prova regina dell' identità: la valigeria Duomo usava infatti appendere alle borse un cartellino particolare, con indicazioni di magazzino e di prezzo. Anche gli inquirenti di Milano avevano tra le prove un cartellino da valigeria, repertato sulla scena del crimine dagli artificieri, ma quando decisero di confrontarlo con quelli di Padova, non riuscirono a ritrovarlo: disperso - dissero - nel "mare magnum" degli incartamenti. In quarant'anni si sarebbe potuto recuperare. Perché non è stato fatto?
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