mercoledì 30 dicembre 2009
L'assessore
A Genova è andata in scena una guerricciola occulta tra l'assessore alla Cultura, il responsabile delle mostre di Palazzo Ducale e il consulente del sindaco per i grandi eventi. Persone con competenze talmente simili tra loro da rendere quasi inevitabile lo scontro, specie in presenza di un budget troppo magro per poter soddisfare le elaborazioni di troppi cervelli. Per contrasto, mi viene in mente un comune viterbese, Canino (sede delle mie lontane esperienze archeologiche) in cui si piange proprio in questi giorni la scomparsa di un assessore alla Cultura che forse avrebbe potuto insegnare qualcosa ai dirigenti genovesi. Questo pubblico amministratore, Roberto Selleri, con fondi centellinati era riuscito a trasformare un vecchio convento francescano in un museo straordinario, da togliersi il cappello. Mi sono chiesto più volte quale fosse il segreto delle realizzazioni dell'assessore, al di là della sua simpatia personale, che era enorme, e della fiducia dei suoi concittadini, che era totale. Sono arrivato a concludere che Selleri raggiungeva i suoi obiettivi perché era lui stesso un produttore di cultura: studiava, faceva ricerche, scriveva articoli e libri. Avrebbe litigato per un vecchio documento o per una scultura etrusca, mai per un budget. Così ha potuto lasciarci qualcosa di reale e d' importante, che onorerà per sempre la sua memoria.
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