domenica 17 gennaio 2010

Giano Bifronte

Gli artisti del passato amavano rifinire le loro opere anche nei particolari poco visibili: così chi creò la Galleria Mazzini di Genova si premurò di mettere sul coronamento delle cupole alcune teste di Giano Bifronte che si possono scorgere solamente da determinati punti del marciapiede di via Roma, lato prefettura. Una volta capitò a un noto pasticciere di salita Santa Caterina, il signor Casati, di notare uno dei Giani e di restare colpito da quella presenza, fino ad allora insospettata. Infervorato, il re dei bigné telefonò al pittore Fieschi: "Vieni qui - gli disse - ti mostro una scultura, così mi ci fai un quadro da mettere in negozio". Fieschi andò, ammirò il Giano, poi instaurò una trattativa: "Quanto mi dai se te lo dipingo?". La risposta fu seducente: "Ti regalo una torta ogni domenica, vita natural durante". Concluso l'affare, la cosa andò avanti per anni. Una domenica Fieschi m'incontra, mi racconta la faccenda del Giano e mi dice: "Vado da Casati a ritirare la solita torta, ma oggi non sto bene di stomaco. Perché non te la prendi tu?". Feci il sacrificio, ne valeva veramente la pena. Per gratitudine, portai Fieschi a casa mia e gli mostrai uno dei Giani da vicino: dal mio terrazzo si toccava quasi con mano. Ora non abito più là, ma mi capita ugualmente di rivedere la scultura. E di ripensare, com'è ovvio, alla torta di Casati.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Spero fosse una torta bifronte, o almeno doppio strato! Il Giano è inarrivabile, ma c'è anche una specie di Madonnina, in lontananza, che non so cos'è...

marta ha detto...

Il Giano vale mezza casa. Spettacolare e vagamente inquietante: da film. Quanto al pasticciere, dovrebbe chiedere i diritti d'autore per il Win for life.