venerdì 17 settembre 2010

Megli

Megli è una frazioncina di Recco, a mezza collina, con vista sul mare; una frazione così piccola che gli abitanti non sono mai stati censiti. Case modeste, tanti fiori, vegetazione curatissima. Vi si rifugiò per anni il più noto pittore genovese, Oscar Saccorotti, appassionato cultore della natura. A Megli abitava anche un conosciutissimo oncologo dell'ospedale Galliera, Luigi Gallo, ormai pensionato. Io lo conobbi una trentina d'anni fa, quando aprì il primo ambulatorio per la cura chimica del cancro, fino ad allora affrontato soprattutto con la radiologia. All'inizio, l'ambulatorio era un posto tragico, una specie di scantinato dove, lungo le pareti, si allineavano persone in muta attesa, due volte al mese, di una siringa di liquidi ignoti, accompagnata da una parola d'incoraggiamento. Gallo lavorava per molte ore al giorno in quell'ambiente da incubo senza dare segni di cedimento. Quando raggiunse l'età delle pensione, il ritiro di Megli dovette sembrargli l'ingresso in un Eden offerto in premio alla sua vita meritoria. L'altro giorno pioveva forte, una grondaia della casa si era intasata e il dottor Gallo è andato a ripulirla, ma è caduto dal tetto ed è morto. I genovesi gli hanno dato l'addio con una pagina di necrologi. Che destino, vivere per tanto tempo in un inferno per poi morire dopo aver messo piede in un piccolo paradiso terrestre.

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