mercoledì 9 febbraio 2011

Babbo Natale

Tutta la gente della mia generazione ha nell'album di famiglia un'istantanea scattata per strada da un fotografo "volontario". L'uomo con la Leica, fatto il lampo, porgeva un tagliando numerato: "Venga a vedere la foto, senza impegno, se le piace potrà acquistarla". La curiosità faceva il resto. Uno di questi fotografi da strada lavorava sotto il pronao del Carlo Felice e veniva affiancato, a dicembre, da un figurante in costume da Babbo Natale, che attirava mamme e figlioletti. La ditta si chiamava "Foto Cineclair" e ne era titolare il signor Giugno, il quale aveva due figli, entrambi giornalisti stenografi, uno al "Secolo XIX" e l'altro al "Corriere della Sera". Lo stenografo del Decimonono, Giorgio, per aiutare il padre fotografo, indossava spesso il costume da Babbo Natale. Talvolta, però, dimenticando di essere travestito, quando passava un collega del giornale lo salutava e rivelava così la propria identità. Niente di male, ovviamente; tuttavia alcuni redattori un po' snob criticavano quel secondo lavoro, a loro dire ridicolo e disdicevole. Giorgio Giugno non se ne preoccupava, era una persona ingenua e solare, sempre dedita al bene, specialmente dei bambini. Il suo costante impegno fu premiato con la nomina ad ambasciatore dell'Unicef: stava benissimo in quei panni, ancor meglio che in quelli di Babbo Natale.

Nessun commento: