martedì 15 febbraio 2011

Le donne

La massiccia manifestazione di domenica per rivendicare la dignità delle donne mi ha riportato alla mente un fatterello al quale ho assistito un mese fa. Ero alla posta per pagare l'abbonamento Tv, ma l'attesa si prolungava perché una giovane donna aveva impiantato una discussione con l'impiegato allo sportello. A un certo punto dalla fila si è levata la voce d'un ometto che era il sosia di Ferribotte: "Le donne...a casa devono restare!". "Mamma mia - mi sono detto - adesso scoppia un putiferio". La destinataria dell'invettiva ha invece risposto, con voce pacata: "Ha ragione, signore, bisognerebbe però che i mariti ricevessero uno stipendio sufficiente per mantenere la famiglia". Ferribotte l'aveva scampata, incocciando una donna che lavora per necessità e non "per realizzarsi". Tutto sommato, quell'episodio ha confermato che il "pianeta donna", spesso rappresentato come una forza omogenea decisa ad appropriarsi del potere, non è per nulla compatto: c'è la donna che lavora per ambizione ma anche quella costretta a sgobbare; quella che segue una vocazione e quella che spende lo stipendio per presentarsi in ufficio abbigliata all'ultima moda. Il mio interrogativo è: quali tra questi sottogruppi stanno tirando la volata alla rivoluzione femminile? E' un fenomeno di base o di un vertice sia pur affollato?

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