domenica 14 agosto 2011

Stagno

Nei primi anni Sessanta la redazione sportiva del Decimonono era composta da un caposervizio, Ernesto Chiossone, e da due redattori, Beppe Barnao e Pier Lorenzo Stagno; quest'ultimo scomparso pochi giorni fa. I due "soldati semplici" avevano caratteri diversissimi: sempre allegro Barnao, sempre pensieroso Stagno. Beppe arrivava al giornale imitando gli strilloni: "Orribile, orribile!", Pier Lorenzo, concentrato, aspettava che Chiossone dicesse come impostare la pagina e poi scattava: "E nu, capu!". Questo suo "E no, capo!" poteva riguardare indifferentemente una fotografia o un articolo, la scelta di uno sport minore o un pronostico sulla partita domenicale. Il "capo", gran signore, accettava ogni volta di discutere, mentre Barnao si eclissava, non volendo diventare arbitro della contesa. Finiva quasi sempre che Stagno rinunciava all'obiezione, ma si sapeva già che avrebbe ripetuto il suo "E nu, capu!" il giorno successivo. La carriera giornalistica di Pier Lorenzo è stata lunga e piena di successi. Stavo per scrivere soddisfazioni, poi ho capito che era un termine improprio: sul lavoro, lui soddisfatto non l'ho visto mai. Ha avuto un indiscusso merito, quello di aver creduto nel futuro della pallanuoto quando a bordo vasca c'erano a malapena trenta spettatori. Una grande intuizione.

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