domenica 16 giugno 2013

La Darshanova

Al Decimonono di tanti anni fa era tenuto in gran conto Carlo Marcello Rietmann, un vero principe dei critici teatrali e musicali. Ascoltarlo narrare i suoi incontri con le più grandi firme dello spettacolo era un vero godimento; c'erano però colleghi scettici che non credevano a tutto e tramavano per far cadere Marcello in qualche trappola. Inventarono la Darshanova, danzatrice russa "il cui apogeo era coinciso con il crollo degli Imperi Centrali" e si misero a parlarne con fervore ogni volta che l'amico critico arrivava a portata d'orecchio. Marcello non interveniva,  si barcamenava con qualche "già" e qualche "eh, eh", come fa chi non vuole mentire ma neppure ammettere un'imperdonabile lacuna professionale. Il gioco andò avanti per alcune sere, finché un collega troppo fantasioso raccontò che la Darshanova, in età non più verde e ormai in pieno declino, era caduta in scena durante un'esibizione a Voghera. Prontamente rialzata aveva dichiarato ai giornalisti: "Né di giorno, né di sera danzerò mai più a Voghera!".  La rima fece scoppiare una risata generale e la finzione finì. Marcello non se la prese, anzi dichiarò : "Sapevo benissimo che la Darshanova non è mai esistita, stavo al gioco per vedere dove andavate a parare...". Forse era vero.

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