mercoledì 18 novembre 2009

Gli Incrociati

A Genova c'è la chiesa dei Diecimila Crocifissi. I turisti che vi si recano pensando di poter ammirare diecimila "Cristi" di legno, restano delusi: il tempio è quasi spoglio e si chiama così perché è dedicato a diecimila soldati fatti crocifiggere dall'imperatore Adriano dopo che si erano rifiutati di sacrificare agli dei. L'episodio, vero o leggendario che sia, è stato riassunto, alla genovese, con un laconico ( o cinico?) sostantivo: gli Incrociati. E il quartiere in cui sorge la chiesa si chiama appunto Borgo Incrociati. E' l'ennesima banalizzazione dell'orrore, quella stessa banalizzazione che consiglierebbe di togliere davvero il Crocifisso dalle scuole: il bambino che lo vede tutti i giorni è lo stesso bambino che, fattosi adulto, scavalcherà con indifferenza, sul marciapiede, il corpo d'un uomo appena assassinato. Forse il Crocifisso in classe aveva un senso quando si diceva una preghiera prima d'iniziare le lezioni. Adesso che non si fa più, sarebbe meglio sostituire la sacra immagine con l''"Uomo di Vitruvio", quello stesso che figura sulle monete italiane da un euro. Per i non credenti sarebbe una raffigurazione assolutamente laica, addirittura scientifica; i cattolici potrebbero invece ritrovare facilmente, in quel disegno leonardesco, le linee del Crocifisso soppresso. E almeno segnarsi, all'antica.

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