domenica 28 febbraio 2010

Le facce

Con l'avvento dei deputati scelti direttamente dai partiti, i cartelloni per la propaganda elettorale allestiti in città sembravano giunti al capolinea perché rimanevano desolatamente spogli. Hanno invece trovato una seconda giovinezza con le elezioni regionali. Il gioco del "Guarda che faccia da scemo" è così potuto ricominciare di fronte ai manifesti personali di questo o quel candidato tutto casa, famiglia e bene comune. Mi sono fatto una scorpacciata di volti accattivanti alla rotonda di via Corsica, dove gli spazi elettorali sono a tappo, ma mi sono invano dedicato alla ricerca di un viso che non mi fosse del tutto ignoto. A un tratto credevo di esserci riuscito: "Quella la conosco" mi sono detto. Infatti, era la cantante Alessandra Amoroso (scuderia Maria de Filippi) che però si era infilata da portoghese sul cartellone elettorale per pubblicizzare un suo concerto a Genova. Il tempo di pensare "Davvero questa destra non rispetta le regole" ed ecco, sei posti più in là, su un altro manifesto, la faccia dell'attrice Angela Finocchiaro (amata dalla sinistra) anche lei con uno spettacolo imminente, anche lei abusiva. Andrà a finire che qualche elettore resterà ingannato e scriverà, sulla scheda elettorale, il nome dell'Amoroso o della Finocchiaro.

1 commento:

isabella ha detto...

Sono andata a rileggermi il testo di una bella canzone di Giorgio Gaber, che si intitola "Le elezioni". Gaber come sempre coglie con genialità e sottolinea con ironica e amara condiscendenza la ancora diffusa superficialità con cui molti vanno a votare ("è proprio vero che fa bene un po' di partecipazione"). Come giustamente hai notato osservando i manifesti elettorali alla Rotonda, questa inconsapevolezza viene disinvoltamente coltivata, per la par condicio, da entrambe le parti.

Le elezioni (G.Gaber)

Generalmente mi ricordo
una domenica di sole
una giornata molto bella
un'aria già primaverile

in cui ti senti più pulito
anche la strada è più pulita
senza schiamazzi e senza suoni

chissà perché non piove mai
quando ci sono le elezioni.

Una curiosa sensazione
che rassomiglia un po' a un esame
di cui non senti la paura
ma una dolcissima emozione,

e poi la gente per la strada
li vedi tutti più educati
sembrano anche un po' più buoni

ed è più bella anche la scuola
quando ci sono le elezioni.

Persino nei carabinieri
c'è un'aria più rassicurante
ma mi ci vuole un certo sforzo
per presentarmi con coraggio
c'è un gran silenzio nel mio seggio

un senso d'ordine e di pulizia.
Democrazia!

Mi danno in mano un paio di schede
e una bellissima matita
lunga, sottile, marroncina,
perfettamente temperata

e vado verso la cabina
volutamente disinvolto
per non tradire le emozioni

e faccio un segno sul mio segno
come son giuste le elezioni.

È proprio vero che fa bene
un po' di partecipazione
con cura piego le due schede
e guardo ancora la matita
così perfetta è temperata...

io quasi quasi me la porto via.
Democrazia!