sabato 6 marzo 2010

L'onda

L'onda che ha ucciso due turisti sulla "Louis Majesty" era davvero anomala? O è stato anomalo il modo in cui la nave l'ha affrontata? Sono domande che verranno fuori, prima o poi. Ai tempi dell'analogo incidente alla "Michelangelo" (1966) ne discutemmo parecchio e le conclusioni furono tutt'altro che concordi. Chi disse che l'onda anomala era tale per via della sua altezza straordinaria, chi sostenne che era un maroso qualsiasi, ma fuori tempo rispetto al ritmo delle altre onde. Chi affermò, infine, che qualsiasi grande nave può affrontare indenne un'onda altissima, a meno che non sia colta con la prua in basso o durante una virata secca. Quanto ai movimenti del mare, c' è una vecchia diceria dei marinai, i quali sostengono che dopo nove onde tutte uguali ce n'è una più alta. Lo credeva anche Gabriele d'Annunzio, il quale scrisse che il monumento di Quarto a Garibaldi sembrava "modellato sulla scogliera dal flutto decumano". Qualche volta, seduto sulla spiaggia, ho provato a identificare la decima onda, ma mi sono sempre distratto nel conteggio. Ho solamente concluso che la diceria dei marinai può essere vera: in fondo il dieci in natura esiste, basta che ci guardiamo le mani e i piedi. Per rispettare l'anomalia "decumana" dovremmo però avere un solo pollice e un solo alluce.

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