domenica 11 aprile 2010

De Chirico

Grande mostra a Roma, a cura di Achille Bonito Oliva, sul rapporto tra Giorgio De Chirico e la natura. E' un tema che stava a cuore al celebre artista: me ne parlò nel 1973, quando andai a intervistarlo all'albergo Bristol di Genova. Era cordiale, ma la moglie-manager, Isabella Far, lo teneva bloccato, gli impediva quasi di aprir bocca rispondendo per lui: "Il Maestro non si occupa degli aspetti economici del suo lavoro", "Il Maestro non esprime giudizi sugli altri artisti" e via di questo passo. Riuscii a far tacere la contraerea sparando a mia volta questa domanda: "Maestro, è stato detto che i suoi quadri metafisici sono sciarade senza soluzione. E' vero?". De Chirico stuzzicò la moglie: "E adesso cosa devo rispondere, cara?"; poi si rivolse, finalmente, a me: "Guardi, sui contenuti della mia arte molto è stato inventato dai critici. Che in quei quadri ci sia un po' di mistero è indubbio, ma lo stesso mistero lo si può trovare anche nel miei quadri "fisici", dedicati alla natura, o nei ritratti. E' un'atmosfera costante nella mia opera, ma non è la sua essenza. Conta, soprattutto, fare della buona pittura. Oggi troppi disprezzano la tecnica, ma "techne", in greco, significa arte". La signora Isabella era d'accordo, tanto che, a sorpresa, mi dedicò un sorriso.

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