sabato 17 aprile 2010

Garlasco

L'intervista di "Matrix" ad Alberto Stasi e le conseguenti dichiarazioni colpevoliste della famiglia Poggi hanno riacceso i fari sul giallo di Garlasco. Io sono da tempo convinto che la soluzione vada cercata studiando soprattutto le modalità del crimine. Per parte mia, mi sono fissato su una domanda forse mai formulata nell'inchiesta: "Perché l'assassino, uccisa Chiara, ha trascinato il corpo fino alla scala interna, dietro a una porta?". La sola risposta che ho trovato è questa: "L'assassino voleva togliere il cadavere dalla vista immediata di chi fosse entrato in casa". Nuova domanda: "Quale interesse aveva l'assassino a fare tutto ciò?". Nuova risposta: "L'ha fatto perché voleva proseguire l'agguato ai danni di una seconda vittima". Terza domanda: "Chi poteva essere questa nuova vittima designata?". Terza risposta: "Tutto fa credere che fosse Alberto Stasi, atteso nella casa ma giunto tardi, quando l'assassino, snervato dal lungo appostamento, aveva deciso di rinunciare ed era fuggito". Quarta domanda: "Perché l'omicida non ha aspettato che Chiara e Alberto fossero insieme nella casa?". Quarta risposta: "Evidentemente era solo e non voleva battersi contro due". Stando così le cose, il quesito sul movente potrebbe cambiare ed essere questo: "Perché Chiara e Alberto dovevano morire?".

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