lunedì 5 aprile 2010

Pasquinate

Quando, alla fine del Settecento, si scavò il Foro Traiano a Roma, si trovarono 72 colonne smozzicate, ma nessun capitello. Combinazione volle che, proprio in quell'epoca, il Sacro Collegio fosse composto da 72 cardinali. Così, sulla statua di Pasquino, fu affissa questa quartina: "Del purpureo Senato / la vera imago è questa / settantadue colonne / e tutte senza testa". La Pasquinata mi è tornata in mente la settimana scorsa, mentre visitavo la grande fiera commerciale che si svolge alla fine dell'inverno negli stessi padiglioni del Salone Nautico genovese. Avevo uno scopo preciso, cercavo un paio di pantaloni elegantini ma a buon prezzo. Non vi dico la delusione: mi sono trovato di fronte a una marea di giacche di pelle, di fustagno, di tela, di lana: file interminabili, talvolta appese ad altezze vertiginose per attirare la gente da lontano. Niente invece per la parte inferiore del corpo, a parte dieci o dodici jeans che se ne stavano tristemente accucciati in un angolo, tanto da sembrare appena sbarcati da un gommone a Lampedusa. Che fare? Ho preso la direzione dell'uscita, ma prima ho affisso idealmente sui padiglioni una mia Pasquinata alla ligure: "A Fiera Primavera / hanno le idee un po' vaghe: / settantamila giacche / e manco un pa' de braghe".

1 commento:

isabella ha detto...

E a noi zeneizi a sentir parlare di braghe non può non venirci in mente la commedia di Govi "I manezzi pe majâ 'na figgia" e il celebre scambio di battute sulle braghe, appunto, diventato ormai un classico e usato spesso in termini metaforici:

"Allora Cesarino, venuto un poco in campagna", dice o scio Steva, il signor Stefano, al nipote Cesare. E poi: "Ma che belle braghe, ma che bella tinta di braga". E Cesare, di rimando: "Ma se sono dell’anno passato!". Di qui la ancor più celebre battuta "E bravo Cesarino, venuto un poco in campagna con le braghe dell’anno passato".
La prima volta che ci vedremo non avrò dubbi, che siano quelle dell'anno passato anche le tue.