mercoledì 17 novembre 2010

Il dilemma

Alla fine, anche gli studiosi spagnoli hanno alzato bandiera bianca, riconoscendo che Cristoforo Colombo era genovese. Adesso ci sarebbe un'altra battaglia da condurre, rimuovere dalle spalle dell'Ammiraglio l'accusa d'aver importato in Europa la sifilide. Di questa diceria si era fatto portavoce, nel 1919, anche il poeta Olindo Guerrini, autore, con Corrado Ricci, di un curioso libretto, il "Giobbe". Scriveva dunque il Guerrini: "Ahi, Genovese improvvido, / che delle ispane navi / le prue sull'onde incognite / dell'Oceàn guidavi / e de le strane Americhe / aprivi il reo cammino / a Florio, Rubattino / ed altre società, / non sai di quanti spasimi / crebbe l'uman dolore / poi che recasti il tossico / che ci guastò l'amore? / Non sai che notti orribili / passiam, che giorni grami / e che bevande infami / il medico ci dà? ..." . Ai giorni nostri ci sono buone probabilità di assolvere Colombo dalla pesante accusa: a Kingston-upon-Hull, in Inghilterra, sono state trovati scheletri con evidenti segni del morbo e il radiocarbonio li ha datati al 1340. E' un successo, ma anche un mezzo guaio: poiché l'origine della malattia al di là dell'Atlantico sembra indubbia, quegli stessi scheletri dimostrerebbero che qualcuno aveva fatto la traversata prima di Colombo. Genova sarà dunque nel dilemma: accollarsi la sifilide o perdere la scoperta dell'America?

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