venerdì 5 novembre 2010

Benito

No, non è quello che pensate. Per noi del "Decimonono" Benito era il collega più geniale; un grande, simpatico guascone. Di cognome faceva Bragone, ma lui i cognomi non li usava mai, non facevano parte delle sue tattiche. Espertissimo del settore marittimo, andava alle cerimonie (soprattutto al varo delle navi) e attaccava bottone con il potente ospite di turno: "Naturalmente ci diamo del tu" gli diceva. E poi: "Senti, Giovanni (o Francesco), se mi capitasse una notizia che ti riguarda, come faccio a controllarla, dove ti trovo?". Ritornava con il numero telefonico diretto del personaggio, il quale si sarebbe sentito chiamare quasi ogni giorno: "Ciao, Giovanni, sono Benito...". In questo modo Bragone aveva sempre notizie di prima mano e dava terribili "buchi" ai giornali concorrenti. Nel tempo libero, Benito aveva un hobby, versare sale nelle piaghe degli invidiosi accreditandosi capitali e profitti del tutto esagerati. Ancora sulla breccia del giornalismo, se n'è andato l'altro giorno, a 83 anni. Quando l'ho saputo, ho pensato quasi subito al suo taccuino custodito gelosamente, pieno di nomi importanti e di numeri telefonici riservati. Dati che non invecchieranno, perché, nel mondo del mare, al timone ci sono sempre gli stessi. "Vuoi vedere - mi sono detto - che quel notes farà la fine misteriosa dell'agenda di Borsellino?".

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