venerdì 11 marzo 2011

Lo "chaperon"

Il quotidiano che riferisce i commenti alla Festa della donna annuncia anche la dipartita dell'ottuagenaria avvocatessa Anna Maria Secondino, che, negli anni Settanta, teneva un'apprezzata rubrica di critica d'arte sulla "Gazzetta del lunedì". Avevo il suo stesso incarico al "Secolo XIX" e l'incontravo nelle gallerie cittadine. Non dava confidenza, le sue visite alle mostre si svolgevano all'insegna d'un attento rigore. Un anziano, elegante signore l'accompagnava costantemente . I galleristi riferivano che era un ufficiale in pensione il quale svolgeva, per pura amicizia, il compito di "chaperon" della signorina Secondino. Insomma, un garante della sua impeccabile reputazione. Oggi un compito del genere causerebbe un comizio femminista a De Ferrari, ma già in quegli anni l'insolito sodalizio pareva anacronistico. Seguì un colpo di scena: da un giorno all'altro, la rubrica di Anna Maria Secondino sparì dal giornale. Dispiaciuto, m'informai e venni a sapere che il diligente "chaperon", giunto in punto di morte, aveva chiesto alla sua pupilla di non proseguire le visite alle gallerie d'arte "perché non stava bene che una giovane donna svolgesse quel compito senza accompagnatore". E l'avvocatessa, sebbene ormai cinquantenne, aveva esaudito l'estremo desiderio dell'ultimo "chaperon".

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