sabato 5 marzo 2011

Yara

Leggo sul Decimonono di giovedì 3 marzo: "Yara è salita di sua volontà sull'auto del suo assassino, una persona conosciuta, della quale si fidava. Ha accettato il passaggio in auto forse per arrivare puntuale a casa entro le 19, come chiesto dalla mamma. La ragazzina è stata uccisa pochi minuti dopo. Strangolata". Scrivete Milena al posto di Yara e 17,30 al posto di 19: avrete la cronaca esatta della tragica fine di un'altra tredicenne, Milena Sutter. Accadde a Genova nel maggio del 1971, quarant'anni fa. Il corpo di Milena fu restituito dal mare quindici giorni dopo. Per il delitto ebbe l'ergastolo un giovane, Lorenzo Bozano. Non confessò mai, non fu mai possibile provare che conoscesse Milena. La condanna (dopo un'assoluzione in primo grado) fu pronunciata in base ad altre prove. Ricordo questa storia non soltanto per le analogie con il caso di Yara, ma anche perché tremo all'idea che le indagini in corso portino a una soluzione non evidente, tale da dividerci tra colpevolisti ed innocentisti. Sarebbe davvero il peggior seguito della tragedia. Spero quindi in un altro intervento della buona sorte, dopo quello che ha portato un aeroplanino in panne ad atterrare accanto al povero, introvabile corpo. Solamente buona sorte o evento soprannaturale? E' una domanda inquietante, ma, date le circostanze, inevitabile.

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