lunedì 19 settembre 2011

Contrabbando

ll postulante che assediava Enrico Bassano per ottenere recensioni, non era troppo gradito come visitatore del giornale; era invece benvisto un simpatico arruffone, di cognome Aguggia, che praticava un piccolo traffico ai limiti della legge, proponendo più o meno gli stessi articoli che si trovavano sui banchetti di via Pré, ma a prezzi leggermente più favorevoli: per questo era soprannominato "l'onesto contrabbandiere". Nella sua borsa si potevano trovare i famosi "zippi", gli accendini che parevano lanciafiamme; le macchinette "originali Ronson" ambitissime dalle signore fumatrici; soprattutto stecche di sigarette con la fascetta "Sea Store"(cioè "provvista di bordo") che arrivavano direttamente dall'America ed erano - si diceva - molto più buone delle consorelle della stessa marca uscite dalle fabbriche europee. L'"onesto contrabbandiere" offriva anche, sporadicamente, i "rand" sudafricani, monete d'oro fuori commercio in Italia per via della lotta all'apartheid. Il "clou" delle vendite veniva raggiunto quando apparivano le sigarette e proseguiva poi quando uscivano dalla borsa pregiati pezzi di "mosciame", carne essiccata ottenuta sottraendo il filetto a sventurati delfini. Cibo ecologicamente scorretto ma insuperabile complemento, a fettine sottili, di gustose insalate di pomodori.

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