E' un dolore privato quello per la perdita di mio cugino Nini Paglieri, industriale dei cosmetici, perito per un malore nella piscina della sua casa, a Cascinagrossa. Voglio però che del tragico evento rimanga memoria anche in questo diario elettronico. Con Nini ci eravamo incontrati per la prima volta nella villa dei suoi nonni, a Castelceriolo. Era l'8 settembre del 1943, la radio trasmetteva l'annuncio dell'armistizio. Nini aveva quattro anni, io - orfano di padre da pochi giorni - dieci. La guerra ci disperse nei rifugi, nei paesi, sulle colline, ma le nostre famiglie non cessarono mai di mantenere i contatti. Ci ritrovammo con il ritorno della pace e, da allora in poi, ci demmo appuntamento ogni anno, a mezzogiorno del primo Novembre, davanti alle tombe dei nostri vecchi, nel cimitero di Alessandria. Mantenemmo l'impegno per 65 anni: una preghiera per chi se n'era andato, una carezza ai figli cresciuti, il racconto degli ultimi eventi a scuola e sul lavoro. Poi a tavola con gli altri cugini, giunti da Torino, da Novi, persino dal Kenia. Nini, ospite generosissimo, era sempre puntuale e affettuoso, anche se non credeva ciecamente nei legami di sangue. Diceva "E' importante che siamo parenti, ma è soprattutto importante che siamo amici veri". Avevi ragione, Nini, con te ho perduto un grande amico.
domenica 25 settembre 2011
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