sabato 24 dicembre 2011

Algoritmi

Da quando trasmettono il telefilm "Numbers", tratto gli algoritmi come parenti stretti, pur non avendo la minima idea di che cosa siano. Ho quindi appreso senza meraviglia, dal "Corriere", che un certo Rory McCann è riuscito, con un algoritmo, a risolvere il cosiddetto "rompicapo di Joyce" eternato in una pagina dell'"Ulisse". Il protagonista del romanzo, Leopold Blum, si chiedeva se fosse possibile attraversare Dublino senza imbattersi in un "pub": ebbene, l'algoritmo, opportunamente nutrito di dati, ha impiegato un solo quarto d'ora per trovare il percorso adatto a risolvere il rompicapo. La scienza fa miracoli; tuttavia, se è lecito passare dalla nobile prosa dell'"Ulisse" alla più modesta delle cronache del passato, sarà il caso di rivelare che, a Genova, un rompicapo simile a quello di Joyce era stato risolto fin dall'inizio del secolo scorso, senza necessità di ricorrere agli algoritmi: bighelloni e sfaccendati avevano infatti individuato un itinerario che permetteva di attraversare la città senza imbattersi in osterie: quel tragitto si chiamava "il giro dei misci" e dava modo, a chi non aveva un centesimo in tasca, di passeggiare sottraendosi a inutili tentazioni e amari rimpianti. Quel "giro" oggi non è più d'attualità: non perché siamo diventati meno poveri, ma perché a Genova sono sparite le osterie.

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