mercoledì 11 gennaio 2012

Non vedenti

Genova sembra aver rinunciato a creare proprie mostre d'arte: da un paio d'anni ospita infatti a Palazzo Ducale esposizioni di celebri impressionisti organizzate da Marco Goldin, uno specialista del settore. Visitatori a decine di migliaia. Quest'anno si è provveduto a portare alla mostra anche i non vedenti, per far vivere loro l'"atmosfera" della rassegna attraverso letture e musiche. Stranamente, nessun commento ha fatto seguito all'annuncio della straordinaria visita. Tutto l'opposto era avvenuto nel 1893, quando la città aveva sepolto sotto un cumulo di risate la proposta di allestire presso l'Istituto dei Ciechi l'annuale mostra della Promotrice di Belle Arti, priva da sempre di una sede propria. Il settimanale satirico "Il Successo" aveva pubblicato una finta lettera in rima d'un turista francese che descriveva alla moglie "les merveilles di Genes". Ne trascrivo una parte: "Ici, comme chez nous, il n'y a pas le Salon / pour faire de la peinture l'annuelle exposition / mais, chose surprenante!, et bien extraordinaire/ l'Institut des Aveugles est appellé à la faire./... Je voudrais bien la voir! Mais comment faire, helas? / n'etant pas un aveugle, je ne la verrais pas!". I genovesi di allora erano politicamente scorretti, senza dubbio; ma erano anche più attenti, geniali e vivaci di quelli odierni.

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