mercoledì 22 febbraio 2012

Farfalle

Come si colloca, culturalmente, la scandalosa "farfalla" di Belèn al Festival di Sanremo? Direi abbastanza lontana dalla "Farfalla di Dinard" cara a Montale e più prossima alla "Vispa Teresa": "La vispa Belèn / mostrò la coscetta / e poco più in su / gentil farfalletta...". La fragile abitante del Creato ha avuto, nel tempo, una certa varietà d'impiego, nel linguaggio e nella realtà: quand'ero giovanotto, un tizio "pieno di farfalle" era in realtà inseguito da cambiali scadute. Andando più indietro negli anni, ricordo addirittura farfalle per uso bellico: alle elementari, in piena guerra mondiale, facevamo esercitazioni per limitare i danni dei bombardamenti; ad esempio, imparavamo a neutralizzare gli spezzoni pieni di fosforo che si rompevano cadendo e s'incendiavano a contatto con l'aria (per spegnerli, bisognava immergerli in un secchio pieno di sabbia). Bene, una volta, durante quelle lezioni, ci mostrarono una farfalla esplosiva lasciata per strada da un sabotatore: si capiva benissimo che non era naturale, aveva piuttosto l'aria di un giocattolo perduto da un bimbo. Ancor più insidiosa, quindi. Forse, anche la farfalla di Belèn è un ordigno bellico: è stata l'arma segreta di un Festival traballante.

Nessun commento: