martedì 28 febbraio 2012

Ambrogio

Chi, negli anni Novanta, stava già davanti alla Tv, ricorderà certamente uno spot pubblicitario che vedeva un solerte autista, Ambrogio, porgere preziosi cioccolatini a un'incontentabile contessa vestita di giallo. Lo spot aveva suscitato un malizioso movimento d'opinione, secondo il quale Ambrogio doveva, una volta o l'altra, gettar via il berretto con la visiera e possedere, volente o nolente, l'altezzosa signora. Quella variante sembrava irrealizzabile; invece, dopo tanti anni, scopro che. nell'Ottocento, un Ambrogio aveva effettivamente fatto conoscere le delizie del sesso a una diciassettenne futura contessa, portata in camporella a La Spezia. Il seduttore della minorenne, Ambrogio Doria, se l'era cavata perché a quei tempi le procure si occupavano di altro; lei, Virginia Oldoini, era stata sposata di corsa dalla famiglia al conte di Castiglione ed era divenuta la famosa "Nicchia", nel cui letto doveva poi realizzarsi, auspice Cavour e complice Napoleone Terzo, l'unità d'Italia. Ma anche dai magnanimi lombi di Ambrogio Doria qualcosa d'importante è giunto fino a noi: un suo discendente, Marco, è ora il candidato più forte nell'elezione del nuovo sindaco di Genova.

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