lunedì 5 marzo 2012

I chiodi

Mi ha scritto il figlio dell'ex Sindaco di Genova, Fulvio Cerofolini, alla cui scomparsa avevo dedicato un post il 9 giugno del 2011. Il figlio, Diego, mi ha narrato cose interessantissime, che fanno più che mai desiderare una biografia di suo padre. Mi ha colpito, in particolare, il racconto di come Cerofolini iniziò a lavorare: tutti lo chiamavano il sindaco-tranviere perché erano convinti che il suo primo incarico fosse stato quello di vendere biglietti in vettura; invece c'era stato un doppio prologo, prima un tentativo fallito di fare il minatore, poi l'assunzione presso un negozio di ferramenta, con il compito di recuperare i chiodi storti raddrizzandoli sull'incudine. Un inizio umilissimo, dunque, che nobilita ancor più il ricordo del vecchio sindaco. L'accenno ai chiodi storti mi ha riportato alla memoria i molti traslochi che hanno caratterizzato la mia vita: tanti anni fa non esistevano scatoloni e nastro adesivo, il contenuto di armadi e librerie viaggiava in casse di legno, che venivano inchiodate alla partenza e schiodate all'arrivo. La fase conclusiva comprendeva, appunto, il recupero e il raddrizzamento di tutti i chiodi: "Potrebbero servire di nuovo" dicevamo. E tutti assentivano.

1 commento:

Unknown ha detto...

Grazie Sergio! Diego C.