sabato 17 marzo 2012

Grillo

Negli anni Settanta, chiusa la seconda edizione, si vagabondava per la città: la notte favoriva la guerriglia armata ed era quindi prudente non rincasare sempre alla stessa ora, a scanso di agguati. Con il grafico Umberto Torlizzi arrivavo fino a un locale di Nervi, "Da Simona al Nascosto". Andavamo molto d'accordo, Umberto ed io, a lui piaceva raccontare, a me ascoltare; io preferivo la forchetta, a lui bastava un bicchiere. C'integravamo, insomma. Erano i tempi del teatro "Instabile", un palcoscenico che lanciava artisti oggi famosi, allora agli esordi: leggendone l'elenco in un libro di Faloppi e Bottaro appena uscito, si scopre che molta intelligenza cabarettistica italiana passò di là. Qualche nome: Antonio Ricci, Bindi, Michele, Gino Paoli, i New Trolls... Da "Simona" veniva a far battute e musica uno di quegli artisti, un tipo smilzo che si chiamava Beppe Grillo. Una volta intonò con un amico una canzoncina dei "Gufi", "Le coq est mort", ripetuta in italiano, francese, tedesco e latino. Ancor oggi mi capita di canticchiare "...il ne chantera plus, ni cocodì ni cocodà...". Evidentemente, allora qualcosa mi colpì: il gallo morto, i Gufi o Grillo? O quel curioso insieme di nomi zoologici?

Nessun commento: