giovedì 2 agosto 2012

Cesare Viazzi

Nel giro di pochi giorni se ne sono andati tre "big" genovesi della Rai: Alfredo Provenzali, popolare radiocronista sportivo, Arnaldo Bagnasco, geniale artefice di programmi Tv e Cesare Viazzi, che fu tra i creatori del Tg3 e direttore di diverse sedi regionali. Con i primi due ho avuto rapporti di semplice conoscenza, a Cesare invece ero legato da una quarantennale amicizia, nata ai tempi dei miei studi sulla pittura ligure: il nonno di Cesare, suo omonimo, era infatti il pittore più noto della Belle Epoque genovese. Con l'amico Cesare prendevamo il sole alla rotonda di via Corsica e, da giornalisti in pensione, riandavamo spesso al passato. Ricco di un ottimo aspetto, di una voce profonda, pastosa e di una invidiabile cultura, Cesare avrebbe potuto essere un conduttore Tv di primissimo piano;  la carriera lo aveva invece portato a compiti organizzativi. Il fatto è che l'amico non amava farsi avanti, gli importanti incarichi li aveva ricevuti senza averli sollecitati: ci teneva a precisarlo e si capiva che era orgoglioso del proprio rigore morale. Considerava suo maestro, nella professione, un altro grande genovese della Tv, Emilio Rossi, che fu gambizzato dalle BR. Ora, sicuramente, stanno facendosi compagnia.

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