martedì 14 agosto 2012

Svacanzando

Il verbo di questa torrida estate è "svacanzare". L'ho scoperto in un serioso articolo del "Corriere della Sera" sulla situazione in Israele. Colpito dalla divagazione linguistica, mi sono affidato a Internet e ho constatato che non si tratta di un caso sporadico: esistono nel Web esempi abbastanza copiosi di uso del verbo "svacanzare". Il meno elegante viene da un commentatore che, riferendosi ad alcuni giovanotti passati per le forche caudine di X Factor, ha scritto: "L'idea di marketing che manifestavano era quella di far vagheggiare al pubblico l'idea di poter svacanzare dentro le loro mutande". Restando immersi nella calura estiva, non vanno poi dimenticate alcune risposte della scrittrice Maria Perosino a un questionario di Paolo Di Stefano su "Io Donna": "Il suo principale difetto?" "Sono tonta"; "Se dovesse cambiare qualcosa nel suo fisico?" "L'alluce destro"; "Il dono di natura che vorrebbe?" "Un bell'ombelico". Chi ha letto queste risposte ha sicuramente pensato: "Perbacco, che persona spiritosa, ha messo nel sacco il giornalista!". Io sono stato invece colto da un dubbio: e se la faccenda dell'ombelico fosse vera? Le donne d'oggi vogliono contare soprattutto dalla cintola in su, ma non hanno ancora detto se l'ombelico è di sopra o di sotto.
 

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