domenica 18 novembre 2012

I ciùngai

I chewing-gum hanno trovato a Genova una versione italianizzata del loro nome: per il popolo sbrigativo sono diventati i "ciùngai". Anni fa, i ragazzi ruminavano palesemente con questi bocconi elastici, ora, invece, si sono fatti più discreti ed è difficile scoprirli all'opera. Non hanno tuttavia smesso: i marciapiedi della città (e, ahimé, pure gli splendidi mosaici di Via Venti) sono infatti tuttora costellati di macchie nere che testimoniano la cattiva abitudine di scaricare in terra il prodotto esausto. Anche a Pietra Ligure, dove trascorro le vacanze estive, le tracce dei ciungai sono abbondantissime. Mi hanno anzi permesso di fare una piccola scoperta sul comportamento dei giovani: c'è, nella cittadina, un vialetto che conduce prima a un grande parcheggio e, più oltre, a un ingresso del cimitero. Ebbene, le macchie nere dei ciungai arrivano fino all'accesso del parking; più oltre, invece, il lastricato del vialetto è perfettamente pulito.  Applicando le teorie poliziesche (sono un affezionato frequentatore del canale tv 38, quello dei "gialli") ho concluso che i giovani girano alla larga dal cimitero e si guardano bene dall'andare a dare un saluto ai propri parenti e amici defunti. Questa prospettiva di futura solitudine mi immalinconisce.

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