martedì 18 dicembre 2012

Panettone

La più curiosa storia di panettoni che mi capitò di ascoltare è quella che mi raccontò un collega, Luciano Basso, purtroppo immaturamente scomparso. Luciano aveva iniziato a frequentare una redazione giornalistica fin da ragazzo, trovandosi esposto, naturalmente, alle reprimende e agli scherzi dei colleghi anziani. Un giorno di dicembre incontrò in piazza Corvetto il redattore capo Massaro: "Dove vai, Luciano?". "E' quasi Natale, vado a comprare un panettone da regalare ai miei genitori...". "E tu compri il panettone a Genova? Per trovarlo fresco bisogna andare a Milano. Forza, dai, prendiamo il treno, in due ore ci arriviamo". Sommerso nel suo complesso d'inferiorità di fronte al capo, Luciano ubbidì. Quando furono alla meta, Massaro si fece consegnare dalla sua vittima tutti i soldi che aveva in tasca e si allontanò, affermando che sarebbe ritornato in breve con l'agognato panettone. Invece sparì, lasciando il collega in mezzo a Piazza Duomo, intirizzito e senza una lira. Il rientro a Genova in quelle condizioni fu penoso. Quando qualcuno rimproverò a Massaro lo scherzo crudele, l'autore rispose: "L'ho fatto perché un vero giornalista deve imparare a cavarsela anche nella peggiore delle situazioni". Una cura d'urto, insomma.

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