lunedì 24 dicembre 2012

Sanguisughe

Forse per associazione di idee (è il periodo della seconda rata IMU) mi ha colpito una notizia, letta su un quotidiano, riguardante il ritorno in auge delle sanguisughe, i piccoli, repellenti parassiti cari ai cerusici dell'Ottocento, ma decisamente accantonati dalla medicina moderna. Cent'anni fa le "sanguette" (nome in genovese) avevano l'incarico di succhiare gli umori cattivi finiti nelle vene degli ammalati; oggi, invece, hanno un incarico molto più raffinato, quello di risarcire tessuti umani che nessun chirurgo plastico riuscirebbe a ricucire. Ad esempio, chi ha avuto un labbro sconciato da un morso di cane può attaccare alla parte un po' dei voraci animaletti e lasciar lavorare le loro mandibole. Con quale schifo è facile immaginare. Il ritorno delle sanguisughe farebbe la felicità del Boa, un curioso personaggio ottocentesco che, nelle sue periodiche lettere al Decimonono, vantava una stretta amicizia con tale monsieur Morceau, "commerciante di sanguette" marsigliese, spesso di passaggio a Genova per piazzare la sua merce, evidentemente molto richiesta. Quella strana dipendenza dall'estero oggi non avrebbe motivo di sussistere: il nostro Paese è infatti all'avanguardia in fatto di salassi indiscriminati, ad ammalati e sani.         

Nessun commento: