giovedì 6 dicembre 2012

Le primarie

Dobbiamo essere grati a Renzi e Bersani. Se non ci fossero state le primarie del PD, la sola notizia in grado di nutrire un po' a lungo la cronaca bianca dei teleschermi sarebbe stata quella riguardante una nota attrice italiana che ha mostrato alla macchina da presa ciò che di solito le signore concedono allo sguardo del ginecologo di fiducia. Anche se artisticamente sfuocata dal regista, la scena avrebbe certamente suscitato illazioni da 007, analisi sociologiche, gaie reminiscenze e dure reprimende. Forse, dalle segrete stanze di qualche "servizio" sarebbe filtrata la voce dell'uso di una controfigura e, a questo punto, un noto critico d'arte avrebbe sostenuto, in base alle sue infinite esperienze, che "non ce n'è una uguale all'altra"; in un celebre studio Tv sarebbe stato ricostruito il set del film, una rigorosa inchiestista avrebbe rivelato l'esistenza di un commercio clandestino di obiettivi cinesi. E via dicendo. Tutto è stato invece spazzato via dal duello a cuscinate tra Pigi e Matteo, che sembrava ambientato nel "Bar Sport" di Stefano Benni. Ha vinto Bersani, che è nato a un tiro di schioppo dal paese di mia madre. Fra lui e me, potremmo parlare tranquillamente in dialetto piacentino. Ma come se la caverà, da premier, con il "tetesco" della signora Merkel?    

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