giovedì 11 aprile 2013

L'anticipo

Il ciabattino di via Fieschi è sommerso dai pacchi di scarpe riparate che nessuno va a ritirare. "Ho rintracciato - racconta - l'indirizzo di una cliente sparita e le ho telefonato. Mi ha risposto "Sono scarpe di mio padre che nel frattempo è morto, non mi servono più". Così ho deciso, adesso mi faccio pagare in anticipo, anche se un cliente mi ha obiettato "E se poi il lavoro non mi piace?". Gli ho detto che ha sempre la possibilità di farsi fare i prossimi tacchi da un altro calzolaio". Certo, con le scarpe "cinesi" a venti euro è facile pentirsi d'aver chiesto una riparazione di vecchie calzature, ma chi ha lavorato ci rimette. Il ricorso al pagamento anticipato non è la scelta isolata d'un artigiano beffato, ne ho scoperto un altro, con ben diverse implicazioni morali e sociologiche. Fate gli scongiuri perché si tratta di tombe: per i seppellimenti nei campi comuni il municipio di Genova si fa pagare le spese, che ammontano ad una cifra considerevole, 429 euro. Tanti soldini, considerato l'impegno lavorativo dei necrofori ormai motorizzati; il prezzo è però comprensivo del costo della successiva esumazione dei resti, da compiersi da 10  a 13 anni dopo. Segno che il Comune non si fida dei superstiti. Meglio l'anticipo a pronta cassa, tanto per restare in argomento.        

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