martedì 23 aprile 2013

Rodotà

Di tutto il bailamme per l'elezione del Presidente della Repubblica mi è rimasto impresso soprattutto un interrogativo che mi ha colto quando sono apparse schede con il cognome Rodotà: mi sono chiesto "Rodotà chi? Il padre o la figlia?". Il dubbio non era infondato, si era parlato parecchio di eleggere una donna e Maria Laura Rodotà era candidabile, avendo giusto 52 anni, Oltre tutto, a me sembrava che la giornalista fosse ben più nota e popolare del padre Stefano, da anni ormai scomparso dalle cronache politiche quotidiane, dopo aver retto una di quelle "Autority" che spaccano il capello in quattro e fanno venire il mal di testa a chi tira avanti a colpi di buon senso. Quando penso a Rodotà padre, mi viene in mente, immancabilmente, quel gentleman inglese che, da naufrago, si lasciò divorare da una squalo per non toccare il pesce col coltello. La figlia, invece, mi è simpaticissima, con quel suo modo strampalato di scrivere, tutto pieno di sospensioni, finte interruzioni, vocaboli che sembrano messi lì per caso e invece sono più eloquenti di una frase intera. Quanto ai contenuti, siamo spesso in disaccordo, ma con allegria. E poi, Maria Laura Rodotà è sincera: intervistata dichiarò (vedi Wikipedia)  "Sono ancora un'imbecille di sinistra". Chapeau!

Nessun commento: