martedì 24 marzo 2009

Amaro ritratto

Centoquaranta dei mille ritratti eseguiti da Andy Warhol nella sua istrionica carriera sono esposti a Parigi in una grande mostra. Forse c'è anche quello di Luigino Accame, che fu presidente del Teatro stabile e della Camera di commercio di Genova. Originario di Pietra Ligure, Accame fu invitato a una festa in onore di Warhol e della sua corte dei miracoli a Boissano, dove la signora Jeanneret (nipote del grande architetto Le Corbusier) aveva restaurato un borgo medioevale, ponendolo a disposizione degli artisti. Warhol si disse colpito dalla fisionomia di Luigino e lo indusse a ordinare un ritratto che costò (amara sorpresa) quaranta milioni dell'epoca, quasi un appartamento. Accame non era fortunato con le arti: dopo essersi svenato per fare il mecenate di una galleria a Genova, aveva deciso di esporre permanentemente a Pietra Ligure , in un alloggio preso in affitto, la sua notevole raccolta di quadri. All'inaugurazione si presentò solamente il cameriere del ristorante frequentato da Luigino. "Forse non ho passato bene la voce" pensò lo sconcertato ospite. Una settimana dopo squillò di nuovo il campanello: era il solito cameriere che chiedeva di poter ripetere la visita. A quel punto Luigino smontò la pinacoteca e, non molto tempo dopo, disperse la raccolta, vendendola con l'aiuto di un corniciaio di Finale. Naturalmente fu criticatissimo dall'apparato artistico che l'aveva munto per decenni.

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