venerdì 13 marzo 2009

Mille giorni

L'altro giorno è morto in avanzata età l'impresario edile Mario Valle, che per molti anni, nel bene e nel male, dominò la politica e l'economia tra Arenzano e Cogoleto. E' stato commemorato con il giusto rilievo, ma non è stata sottolineata abbastanza una pagina importante della sua vita, la ricostruzione del teatro Carlo Felice di Genova. Quando Valle vinse l'appalto nessuno si stupì, aveva la giusta potenzialità economica e non incontrava ostacoli politici, neppure a sinistra. Quando garantì che in mille giorni avrebbe rifatto il teatro, chiavi in mano, tutta Genova disse "Campa cavallo!". Quando, al millesimo giorno, Valle consegnò davvero al sindaco l'edificio completo di tutto, gli scettici, invece di applaudire sportivamente, si limitarono a tacere. Si decise l'inaugurazione, contando sulla presenza del Presidente della Repubblica: dopotutto il teatro era rimasto per cinquant'anni allo stato di rudere bellico. All'ultimo momento, però, il Presidente non venne "per precedenti impegni". Che cosa era successo? Si seppe, in via riservata, che erano emersi problemi di protocollo: non sarebbe stato possibile presentare a Cossiga il benemerito "uomo dei mille giorni" in quanto Valle, nel corso della sua attività imprenditoriale, era incappato in un arresto. Così l'unico impresario puntuale in un appalto pubblico dovette rimanere in un'ombra, tutto sommato, immeritata.

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