domenica 29 marzo 2009

Anche tu, Hugo?

E così Hugo Chavez ha fatto rimuovere la statua di Colombo, definendolo invasore e massacratore d'indigeni. Ma è sicuro il presidente venezuelano di non discendere a sua volta da una stirpe di tagliagole? Dall'epoca di Cro Magnon la storia del mondo è stata scritta da popoli che si sono sovrapposti l'uno all'altro, per lo più cruentemente. Ne sappiamo qualcosa noi in Italia, dove gli arrivi senza invito dalle Alpi o dal mare sono stati talmente numerosi da non poter essere elencati con precisione. Nella situazione d'oggi, tra approdi disarmati e accoglienze "buoniste", ci gratifichiamo con il melenso slogan "Anche noi siamo stati emigranti"; dovremmo dire invece, più sinceramente, "Siamo tutti invasori". Il passato testimonia infatti che - data la costante abitudine degli ultimi arrivati di eliminare a fil di spada i precedenti occupanti - ognuno di noi ha una sola probabilità su un milione di derivare da una popolazione autoctona italiana, se mai ce n'è stata una. Chissà con quale piroga o con quale slitta è arrivato, un'arma in pugno, l'uomo dai cui poco magnanimi lombi discendiamo. Così dev'essere stato anche nel continente americano, dove le guerre tra tribù hanno talvolta cancellato civiltà capaci di creare opere d'arte meravigliose. Ma è chiaro che la parola spetta sempre agli ultimi vincitori: così Chavez ha potuto dire quello che ha detto. Peccato che l'abbia detto in spagnolo.

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