mercoledì 5 maggio 2010

Coccodrilli

Un medico, conscio dell'imminente fine, ha chiesto di leggere in anticipo il proprio necrologio. Un giornale l'ha accontentato, scegliendo però la forma, meno funebre, di un'intervista in cui il dottore morente (si chiama Godi, ironia dei nomi) ha potuto raccontare tutta la sua esistenza. Di necrologi dedicati a persone viventi erano ben muniti, una volta, gli archivi dei quotidiani: venivano preparati per tempo in previsione di decessi dell'ultima ora o di momentanee assenze dell'"esperto" di questo o quel personaggio. Al "Decimonono" di quarant'anni fa il più accurato nel preparare "anticipi" del genere (si chiamavano, in gergo, "coccodrilli") era il critico d'arte Attilio Podestà: continuammo a pubblicare quei suoi articoli anche dopo la scomparsa dell'estensore. Forse per scaramanzia, il diligente "Tillìn" non aveva commemorato preventivamente il suo fraterno amico Emanuele Rambaldi, ben noto pittore chiavarese. Quando il lutto avvenne, Podestà si sciolse in lacrime e fu per molte ore incapace di mettere mano a un ricordo dell'artista. Io dovevo chiudere la terza pagina e non sapevo come cavarmela. Alla fine dissi a "Tillìn": "Dài, scrivi una lettera al tuo amico, fai conto che sia ancora vivo". L'espediente lo convinse a riprendere la penna, ne uscì una grande pagina di giornalismo.

Nessun commento: