sabato 13 ottobre 2012

Il battipanni

Il portinaio m'interpella: "Lei che è di un'altra generazione, lo possiede un battipanni? L'avvocato tale mi mette a perdere perché gli tolga la polvere dai tappeti, ma mi manca lo strumento...". Faccio mente locale:" Sì, il battipanni l'avevo, era di giunco, ma l'ho eliminato nell'ultimo trasloco. Mi spiace...C'è però una donnetta che tutti i martedì batte i tappeti su un terrazzino del palazzo accanto... Provi con lei...". "Sì, la conosco, ma è difficile parlarle... Ho chiesto anche alla signora del quarto piano, si è messa a ridere e mi ha detto che ormai i suoi figli sono adulti, il battipanni non le serve più...". La spiritosa risposta mi ha aperto un orizzonte quasi storico: insieme al mattarello, il battipanni è al primo posto, ex aequo, tra gli strumenti domestici di uso improprio; un uso glorificato da decine di fumetti che hanno allietato la mia infanzia: Bibì e Bibò, gemelli terribili, venivano presi a mattarellate dalla Tordella e qualche legnata toccava anche a Capitan Cocoricò e all'Ispettore. Il battipanni era invece l'arma preferita di Petronilla, in perenne lotta con il marito Arcibaldo, refrattario alle manie di grandezza della consorte. Dalle mani di Petronilla il battipanni era poi passato a quelle di Paperino, alla caccia di Qui, Quo e Qua. Dio mio, quanta scorrettezza pedagogica e quante risate!

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