domenica 7 ottobre 2012

Portaborse

Il sindaco di Genova, Marco Doria, è stato aggredito per strada da un tizio che l'ha colpito (per fortuna in modo non grave) e ha cercato di strappargli lo zainetto. Che un sindaco giri con lo zainetto non è cosa da tutti i giorni: direi che siamo al cospetto della pietra tombale sui portaborse, caratteristici paria della giungla politica e protagonisti di infinite storie parlamentari. Una me la raccontò, molti anni fa, Mario Del Vecchio, caposervizio del Decimonono. Fin dai tempi della Resistenza, Del Vecchio era amico fraterno di Paolo Emilio Taviani, poi divenuto un potente ministro democristiano: gli faceva un po' da ufficio stampa e andava a salutarlo alla stazione quando rientrava da Roma per il fine settimana. Una volta, dopo i soliti convenevoli all'arrivo del treno, il ministro, forse distratto, allungò il braccio con la borsa verso l'amico, come per dargliela. Del Vecchio lo guardò addolorato e non la prese. Taviani fece finta di nulla, ma da quel momento tra i due amici calò un'impercettibile cortina di gelo. Il mancato portaborse capì che si era chiusa una porta e, lasciata perdere la politica, si dedicò unicamente al giornalismo. Era un caustico, disincantato napoletano e sapeva insegnare il mestiere ai giovani. Lo insegnò anche a me.   

Nessun commento: